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Decreto dignità: normativa sul lavoro, delocalizzazioni e scommesse

Prevede modifiche per i contratti di lavoro a tempo determinato, per quello di somministrazione lavoro, e incentivi all'utilizzo di contratti stabili. E' il Decreto dignità approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.

di Marco Delugan 8 ago 2018 ore 15:19

Martedì 7 agosto 2018 il Senato ha approvato in via definitiva il Decreto Dignità. Prevede modifiche nella disciplina dei contratti a termine e nuove norme sulla delocalizzazione. Ma nel decreto vi sono anche norme che prevedono lo stop alla pubblicità del gioco d'azzardo, alla semplificazione fiscale.

 

MODIFICHE AL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO

luigi-di-maio-m5sLa durata massima dei contratti a tempo determinato viene ridotta da tre a due anni. E quelli con durata superiore ai 12 mesi dovranno esssere esplicitamente giustificati da una causale. Il datore di lavoro dovrà cioè spiegare perchè assume un lavoratore a tempo determinato e non a tempo indeterminato. Se il contratto supera i 12 mesi senza che vengano indicate le causali, si trasforma automaticamente in contratto a tempo determinato. Per i contratti in essere, le nuove norme entreranno in vigore dal mese di novembre di quest'anno. I contratti a tempo determinato non potranno poi superare il 30% del totale dei dipendenti a tempo inderminato della stessa azienda.

 

DECONTRIBUZIONE NUOVE ASSUNZIONI

Il decreto prevede uno sconto del 50% dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato di persone con meno di 35 anni di età. Lo sconto durerà tre anni e un tetto massimo di 3000 euro l'anno. Resterà in vigore per il 2019 e per il 2020. Potrenno godere della decontribuzione anche le famiglie che assumeranno colf, baby sitter e badanti.

 

DECRETO DIGNITA' E CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE LAVORO

Per quanto riguarda il contratto di somministrazione lavoro, al lavoratore assunto a tempo determinato dalla agenzia per il lavoro va applicata la disciplina del contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, salvo casi particolari previsti dalla legge. Il termine del contratto può essere prorogato nei limiti previsti dalle nuove disposizioni di legge.

 

DECRETO DIGNITA' E CONTRATTI STABILI

Per favorire l'utilizzo di contratti stabili, il decreto prevede l’aumento dello 0,5% del contributo addizionale per i rapporti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato in caso di rinnovo del contratto a tempo determinato, anche in somministrazione. Tale contributo è a carico del datore di lavoro. Ed è attualmente pari all’1,4% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

Il contributo serve a finanziare la Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI). Contributo che verrà restituito al datore di lavoro qualora il contratto venisse trasformato in contratto a tempo indeterminato.

 

REINTRODUZIONE DEI VOUCHER

I Voucher verranno reintrodotti nei settori agricolo e del turismo. E potranno essere utilizzati anche dagli enti locali. Ma per un tempo non superiore ai 10 giorni. Per quanto riguarda il settore turistico, i voucher potranno essere utilizzati dalle strutture che hanno fino a 8 dipendenti. I Voucher vengono utilizzati per remunerare i lavori occasionali anche di poche ore. Nel pagamento sono compresi anche i contributi Inps e Inail. Possono essere utilizzati per pagare le prestazioni occasionali di pensionati, dicoccupati e studenti fino ai 25 anni di età. Le famiglie non potranno invece utilizzare i Voucher per pagare prestazioni occasionali, come accadeva in passato per ripetizioni scolastiche e collaboratori domestici.

 

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INDENNITA' DI LICENZIAMENTO

Nel caso di licenziamento illegittimo, il datore di lavoro dovrà pagare al lavoratore licenziato un'indennità pari a due mesi di stipendio per ogni anno lavorato, con un minimo di 6 mensilità e un massimo di 36. Prima il minimo era 4 e il massimo 24.

 

DECRETO DIGNITA’ E DELOCALIZZAZIONI

Per quanto riguarda le delocalizzazioni, il Decreto dignità prevede che le aziende che abbiano ricevuto aiuti di stato non possano delocalizzare entro cinque anni dalla fine degli investimenti agevolati. Per chi non rispetta questi limiti, il decreto prevede sanzioni che potranno andare da uno a quattro volte il beneficio ricevuto. Ma anche il beneficio dovrà essere restituito, maggiorato di un interesse che può arrivare fino al 5%.

 

 

SCOMMESSE E GIOCHI

Sarà vietato fare pubblicità ai servizi di giochi e scommesse. Chi non dovesse rispettare la legge incorrerebbe in una multa pari al 20% del contratto pubblicitario. I contratti in essere perderanno validità dopo un anno dall’entrata in vigore del decreto. Per giocare con le slot machine sarà necessario inserire il proprio codice fiscale in modo da dimostrare la maggiore età. E dal 2020 gli apparecchi che non permetteranno il controllo dell'età verranno rimossi, e i locali verranno puniti con multe fino a 10mila euro per apparecchio. Sul “Gratta e vinci”, sulle slot machine e su altre lotterie verrà scritto “il gioco nuoce gravemente alla salute”. Verrà anche aumentata gradualmente la tassa sulle aziende che operano nel settore, chiamata Preu.

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