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Stipendio in contanti: stop da luglio 2018

Avete sempre ricevuto lo stipendio in contanti? Attenzione, perché se non appartenete ad alcune categorie per cui sono previste delle esclusioni (tipicamente quelle legate al lavori domestici) da luglio 2018 tutto cambia

di Mauro Introzzi 12 gen 2018 ore 15:25

Avete sempre ricevuto il vostro stipendio in contanti? Attenzione, perché se non appartenete ad alcune categorie per cui sono previste delle esclusioni (tipicamente quelle legate al lavori domestici) dal 1° luglio 2018 tutto cambia. In questa guida vediamo come.

 

STOP ALLO STIPENDIO IN CONTANTI, LA LEGGE DI BILANCIO 2018

La Legge di Bilancio 2018 (la legge 105 del 2017), recependo un emendamento presentato dall’onorevole Titti di Salvo, ha stabilito che dal prossimo mese di luglio 2018 lo stipendio, o qualsiasi anticipo di retribuzione, potrà essere corrisposto dal datore di lavoro (o dal committente) al lavoratore solo mediante un bonifico o con altri mezzi di pagamento tracciabili. Le nuove regole sul pagamento degli stipendi sono contenute nei commi 910, 911, 912, 913 e 914, dell’articolo 1.

I rapporti di lavoro tutelati da questa norma sono quello di lavoro subordinato, quello di collaborazione coordinata e continuativa (spesso abbreviato in co.co.co.) e quello delle cooperative.

 

STIPENDI TRACCIATI: RATIO DELLA NORMA

stipendio-contantiCon tale decisione si vuole porre rimedio ad alcune pratiche fraudolente diffuse negli anni scorsi e legate alla non corrispondenza tra importo evidenziato nella busta paga e somma effettivamente ricevuta dal prestatore di lavoro. Spesso uno stipendio inferiore ai limiti fissati dalla contrattazione collettiva, a deciso discapito del lavoratore.

 

STIPENDI IN CONTANTI, COSA CAMBIA DAL LUGLIO 2018

A far data dal 1° luglio 2018 i datori di lavoro potranno corrispondere salari e stipendi al loro collaboratori solo in forma tracciabile. In altre parole non è più ammesso il contante non tracciabile. La firma apposta sulla busta paga dal dipendente, inoltre, non costituirà più la prova che il pagamento dello stipendio è avvenuto. In altre parole non è più un segnale di quietanza della retribuzione visto che la tracciabilità del pagamento ne costituisce la prova.

 

QUALI SONO I MEZZI DI PAGAMENTO TRACCIABILI DI UNO STIPENDIO

La Legge di Bilancio 2018 stabilisce che sono mezzi di pagamento consentiti nell’assegnazione degli stipendi ai lavoratori. Sarà possibile essere pagati tramite:

  • un bonifico, bancario o postale, su un conto caratterizzato dal codice IBAN indicato dal lavoratore stesso,
  • l’emissione di un assegno (bancario o circolare) consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato. L’impedimento – riporta la legge - s’intende comprovato quando il delegato a ricevere il pagamento è il coniuge, il convivente o un familiare, in linea retta o collaterale, del lavoratore, purché di età non inferiore a sedici anni,
  • altri strumenti di pagamento elettronico,
  • un pagamento in contanti, possibile solo presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento.

 

STIPENDIO IN CONTANTI: CHI LO PRENDERÀ ANCORA

Per alcune categorie rimane ancora la possibilità di essere pagati in contanti: sono quelle legate al lavoro domestico, quelle mansioni ricomprese nella sfera applicativa dei contratti collettivi nazionali degli addetti a servizi familiari e domestici. Tipicamente, quindi, colf, badanti e baby sitter, se lavorano almeno 4 ore al giorno. Vista la specificità della loro attività questi lavoratori potranno, se così definito con il datore di lavoro, continuare a ricevere pagamenti non tracciati e quindi anche in contanti.

La regola, infine, non si applica per i pagamenti della pubblica amministrazione né per il pagamento di altre forme di collaborazione che non consistono in rapporti di lavoro propriamente detti.

 

STOP AGLI STIPENDI IN CONTANTI: LE SANZIONI

Per i datori di lavoro che continueranno a non pagare con mezzi tracciabili lo stipendio ai propri addetti la legge prevede una sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra i 1.000 e i 5.000 euro.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.