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Come anticipare il vostro futuro professionale grazie ad un soggiorno linguistico?

Difficile negarlo, la padronanza di una o più lingue straniere oggi è una vera carta vincente sul curriculum vitae. In effetti avere delle solide competenze linguistiche diventa una necessità, se non un requisito fondamentale

di Redazione Soldionline 5 apr 2013 ore 15:54
Difficile negarlo, la padronanza di una o più lingue straniere oggi è una vera carta vincente sul curriculum vitae. In effetti, nel particolare periodo che stiamo vivendo - in cui rendimento e globalizzazione sono i termini basilari sui quali si basa il mercato del lavoro e, di conseguenza, anche quello delle lingue - avere delle solide competenze linguistiche diventa una necessità, se non un requisito fondamentale.

Per farsi un’idea delle tendenze generali delle lingue nel mondo, eccovi alcune cifre:

- Dopo il mandarino, che conta 845 milioni di parlanti, è lo spagnolo ad occupare la seconda posizione (329 milioni), seguito dall’inglese (328 milioni), nella classifica delle lingue più parlate del mondo;
- Nella categoria delle «lingue più parlate del web», possiamo constatare che l’inglese appare in prima posizione, seguito dal cinese mandarino e, nuovamente, dallo spagnolo; - Nella classificazione per «numero di articoli pubblicati in ciascuna lingua» su Wikipedia, troviamo nell’ordine inglese, tedesco, francese, italiano e spagnolo.
Di queste tendenze, possiamo osservare che l’inglese arriva sempre in testa alla classifica (o quasi) e non è, infatti, una sorpresa: oggi, conoscere la lingua di Shakespeare è una norma, esattamente come saper utilizzare uno strumento di videoscrittura o avere la patente quando si vive in campagna.
Possiamo notare ugualmente come lo sviluppo di Internet e delle tecnologie (cellulari, tablet, smart TV) abbia cambiato il modo in cui le persone fruiscono delle informazioni e portato ad una metamorfosi nei metodi di lavoro: essere sempre connessi con il mondo, significa essere in costante contatto con altri paesi. E con altri paesi implica necessariamente con altre lingue. È dunque necessario prendere in considerazione anche le lingue utilizzate “online”.

Durante i colloqui di lavoro, un numero sempre maggiore di aziende tende a richiedere una dimostrazione delle proprie competenze linguistiche. Oltre ai certificati ufficiali, sono gli stage effettuati all’estero e i soggiorni linguistici di lunga durata che si distinguono e permettono ai candidati di spiccare sugli altri.

Fatte queste considerazioni, possiamo dunque porci la seguente domanda: oltre all’inglese, quali lingue ci possono essere utili dal punto di vista professionale?
A questo proposito, un sondaggio europeo (http://ec.europa.eu/languages/languages-of-europe/eurobarometer-survey_it.htm) riporta che le lingue considerate più utili dopo l’inglese sono:

- tedesco (17%)
- francese (16%)
- spagnolo (14%).

Un dato interessante, perché per noi italiani, si tratta di lingue parlate nei paesi limitrofi o comunque geograficamente molto vicini al nostro paese.
In questo particolare contesto e date le esigenze attuali, un soggiorno linguistico si dimostra particolarmente efficace: vivete un’esperienza in immersione totale nel paese di vostra scelta, seguite un corso di lingua tenuto da professionisti e aumentate le vostre possibilità sul mercato del lavoro.

Articolo a cura di esl.it

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