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Unione Europea e crisi occupazionale

I più colpiti dalla crisi occupazionale sono stati i paesi del sud Europa. E gli uomini molto più delle donne. In controtendenza la Germania, Malta, il Lussemburgo, l’Ungheria e la Repubblica Ceca.

di Marco Delugan 28 mag 2014 ore 16:52
Tra il 2008 e il 2013 il mercato del lavoro dell’Unione Europea è stato duramente colpito dalla crisi economica. Il totale degli occupati è, infatti, diminuito di 5,9 milioni, pari al 2,6%. Il calo è stato quasi costante, anno dopo anno, fatta eccezione per la breve riprese del 2011. Se dei 28 paesi dell’Unione consideriamo i 18 dell’area euro, l’andamento occupazionale risulta ancora peggiore, con una flessione del 3,5% negli anni considerati.

Lo dice oggi Istat (Istituto nazionale di statistica), nel suo Rapporto annuale 2014.

disoccupazione_1OCCUPAZIONE EUROPA, CHI SCENDE E CHI SALE
Le difficoltà maggiori sono state registrate nei paesi del sud Europa: in Italia, Spagna, Grecia e Portogallo i posti di lavoro persi sono stati più di sei milioni, per un calo complessivo dell’11,5%.

Di tutt’altro segno l’andamento del mercato del lavoro in Germania, con una crescita di 1,9 milioni di occupati, che ha portato il tasso di occupazione al 73,3%. Altri paesi che hanno visto una dinamica positiva del mercato del lavoro sono Malta, il Lussemburgo, l’Ungheria e la Repubblica Ceca.

L’ANDAMENTO OCCUPAZIONALE IN ITALIA
In Italia, tra il 2008 e il 2013, l’occupazione è calata di 984mila unità, portando il tasso di occupazione al 55,6% dal 58,7% del 2008. Il calo maggiore si è realizzato nel 2013, con la perdita di 478mila occupati. Nel sud Italia il calo è stato di 583mila nei cinque anni considerati. Il tasso di occupazione è del 42,0% al sud, del 59,9% al centro e del 64,2% al nord.

OCCUPAZIONE EUROPA: SONO GLI UOMINI A SOFFRIRE DI PIU’
Considerando l’andamento occupazionale per sesso, sono gli uomini a soffrire maggiormente la crisi occupazionale, nel senso che, a livello di Unione Europea, nei 5 anni considerati dall’indagine circa 5,5 milioni di uomini hanno perso il lavoro, mente le donne che lo hanno perso sono state 441mila. Il tasso di occupazione si è quindi ridotto di 3,3 punti per gli uomini e di 0,1 per le donne, portandoli rispettivamente al 69,4% e al 58,7%.

In Italia il calo dell’occupazione è quasi esclusivamente maschile: tra gli uomini l’occupazione si è ridotta del 6,9%, mentre tra le donne dello 0,1%. Ma l’occupazione femminile rimane in Italia ancora molto bassa: al 46,5%, inferiore di 12,2 punti percentuali rispetto alla media dell’Unione europea.
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