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Come Si Calcola Una Plusvalenza O Minusvalenza Da Cessione Beni Strumentali

Ogni volta che un'azienda procede alla vendita di un bene ammortizzabile è tenuta alla quantificazione, oltre che alla registrazione, di una plusvalenza o minusvalenza a seconda dei casi. Questa guida vuole aiutare qualsiasi studente di economia o imprenditore poco ferrato nelle materie contabili nel calcolo di questi componenti positivi o negativi di reddito da imputare nel conto economico.

di VALERIO26 20 luglio 2011
Istruzioni
Difficoltà
  1. Nozioni basilari

    Prima di procedere con il calcolo, è necessario conoscere alcune nozioni fondamentali di ragioneria in materia di ammortamento.
    L'ammortamento contabile è un procedimento attraverso il quale un bene materiale (macchinari, impianti) o immateriale (brevetti, spese in R&S, avviamento), escluse le merci, avente una utilità pluriennale per l'azienda, contribuisce in modo parziale alla determinazione dell'utile d'esercizio.
    Infatti il costo di acquisto o il valore del bene (per es. in caso di apporto da parte dei soci, non siamo in presenza di un vero e proprio acquisto) viene "inserito" nel conto economico per un importo parziale in base ai coefficienti di ammortamento previsti dalla normativa di riferimento (decreto del Ministro dell'Economia del 31/12/1998).

    Quindi, in sede di redazione del bilancio, verrà rilevata la quota di ammortamento (coefficiente per costo di acquisto) per ogni bene ad utilità pluriennale, e in ogni esercizio la quota di ammortamento (nel Conto Economico) andrà ad incrementare il fondo ammortamento (nello Stato Patrimoniale)
    Bene, quando si procede alla cessione a titolo oneroso del cespite avremo nella grande maggioranza dei casi una plusvalenza o minusvalenza da contabilizzare.

    NB: ai fini civilistici, qunidi in sede di redazione del bilancio, è l'amministratore che applica l'aliquota di ammortamento in base al contributo del bene al processo produttivo (si parla infatti anche di ammortamento anticipato o accellerato), mentre ai fini fiscali in sede di calcolo delle imposte da versare, le aliquote da applicare sono quelle stabilite dal Decreto Ministeriale.


  2. Calcolo plusvalenza o minusvalenza

    Ciò detto, conoscendo l'importo del fondo ammortamento e del costo di acquisto, detto anche costo storico, possiamo calcolare il VALORE RESIDUO CONTABILE uguale alla differenza tra il costo storico e il fondo ammortamento.

    Valore residuo contabile = Costo storico - Fondo ammortamento

    A questo punto conoscendo il prezzo di alienazione non ci resta che quantificare la plusvalenza o la minusvalenza.

    Se il prezzo di vendita (senza IVA) risulta superiore al valore residuo contabile, l'impresa (società o individuale) registrerà una plusvalenza ossia una componente positiva di reddito.

    Se invece il prezzo di vendita (senza IVA) è inferiore al valore residuo si verificherà una minusvalenza, una componente negativa di reddito da imputare a conto economico.

    prezzo di vendita > valore residuo contabile = Plusvalenza (componente positivo di reddito)
    prezzo di vendita < valore residuo contabile = Minusvalenza (componente negativo di reddito)

  3. Norme importanti di calcolo

    Nel caso, molto frequente, di acquisto infrannuale del cespite la quota di ammortamento non va rapportata ai giorni di possesso (neanche ai fini fiscali), la data di acquisto sarà quindi ininfluente ai fini del calcolo.
    Mentre nel caso di vendita del cespite si può optare per l'una o per l'altra soluzione. Ossia si può imputare a conto economico una quota di ammortamento totale (pari a quella degli altri anni in cui il possesso c'è stato per tutto l'eserciozio) o parziale in base ai giorni di possesso.
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