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L’Italia si conferma fanalino di coda in Europa per carico fiscale

L’Italia si posiziona al 138° posto nella classifica generale che combina i tre indicatori, stilata su base mondiale prendendo in esame 189 economie, e perde alcune posizioni rispetto al 131° posto dello scorso anno

di Redazione Soldionline 20 nov 2013 ore 12:14
Comunicato stampa a cura dalla Banca Mondiale, IFC e PwC

L’Italia si conferma fanalino di coda in Europa per carico fiscale (Total Tax Rate) secondo il rapporto Paying Taxes 2014 di Banca Mondiale, IFC e PwC:
 
·       Al 138° posto su 189 Paesi interessati dall’indagine nel mondo;
·       Ultima in classifica in Europa per indice di carico fiscale complessivo (Total Tax Rate);
·       Il tempo dedicato al fisco è in media 269 ore all’anno per azienda, stabile sul 2012;
·       Un’azienda europea impiega in media 179 ore l’anno per gli adempimenti fiscali.
 
Il Rapporto Paying Taxes 2014, diffuso oggi a Mosca dalla Banca Mondiale, IFC e PwC, esamina i costi per imposte e tasse in capo a un’impresa e il connesso carico amministrativo per versamenti d’imposta e adempimenti vari.

Entrambi i fattori sono importanti per le aziende e vengono misurati di anno in anno sulla base di tre indicatori: il Total Tax Rate (carico fiscale complessivo), il tempo necessario per gli adempimenti relativi alle principali tipologie d’imposta e di contributi (imposte sui redditi, imposte sul lavoro e contributi obbligatori, imposte sui consumi) e il numero di versamenti effettuati.

L’Italia si posiziona al 138° posto nella classifica generale che combina i tre indicatori, stilata su base mondiale prendendo in esame 189 economie, e perde alcune posizioni rispetto al 131° posto dello scorso anno.

Per gli adempimenti fiscali in Italia le società impiegano 269 ore all’anno contro le 179 ore impiegate in media da un’impresa  europea e le 268 ore l’anno della media mondiale.

In Italia le imprese effettuano 15 pagamenti contro i 13,1 europei e i 26,7 richiesti mediamente a livello globale.

Il carico fiscale complessivo nel nostro Paese si conferma il più alto d’Europa, pari al 65,8% dei profitti commerciali, in miglioramento rispetto al 2012 (68,3%) contro una media EU&EFTA scesa a 41,1% dal 42,6% del 2012 e una media mondiale del 43,1%, in miglioramento rispetto al 44,7% dello scorso anno.

A breve distanza dall’Italia si posiziona la Francia con un indice di Total Tax rate di 64,7%, seguita dalla Spagna (58,6%). Tra i primi 10 Paesi al di sopra della media europea per TTR troviamo anche il Belgio (57,5%), l’Austria (52,4%), la Svezia (52%), l’Ungheria (49,7%), la Germania (49,4%), l’Estonia (49.4%) e la Repubblica Ceca (48,1%).

Il minor carico fiscale in assoluto in Europa è invece quello della Croazia (19,8%) meno di un terzo rispetto a quello italiano, seguito dal Lussemburgo (20,7%) e da Cipro (22,5%).

Fabrizio Acerbis, partner di PwC Tax & Legal Services (TLS) spiega: “La fiscalità è solo uno dei fattori che, unitamente ad elementi chiave quali la stabilità delle norme, l'incertezza interpretativa, i tempi dei contenziosi, influisce direttamente sulla competitività dei singoli paesi.

Un sistema fatto di norme più stabili e più chiare anche in Italia avrebbe effetti immediati sulla nostra capacità competitiva, in attesa di poter utilizzare la leva dell'alleggerimento della pressione fiscale che, ci rendiamo conto, è leva assai complessa da attivare in assenza di ripresa economica".

Nella grafica seguente la classifica del taxe rate totale
total-t-ax-rate
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