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Srl semplificata a 1 euro: quali i costi di avvio?

È la vera novità di inizio settembre, che porterà (si spera) ad un sostanziale aumento delle attività in proprio, ed aiuterà i giovani ad avviare un'impresa con costi (relativamente) contenuti. Ma c'è un vero risparmio?

di Redazione Soldionline 3 set 2012 ore 10:25

Articolo a cura di partitaiva.it

È la vera novità di inizio settembre, che porterà (si spera) ad un sostanziale aumento delle attività in proprio, ed aiuterà i giovani ad avviare un'impresa con costi (relativamente) contenuti. Ma c'è un vero risparmio?

Partiamo da quello che è l'aspetto principale, ovvero il capitale iniziale di 1 euro: ciò significa che è possibile evitare il versamento, come nel caso delle SRL classiche, di almeno il 25% del capitale minimo previsto, ovvero 10.000 euro, di cui almeno 2.500 devono essere versati presso un conto vincolato detenuto in un qualsiasi istituto bancario, senza il quale lo stesso notaio non può procedere materialmente alla costituzione della SRL.

Il capitale minimo della SRL semplificata è quindi un euro, quello massimo di 9.999,99 euro per rientrare nel modello societario, e non è necessario versare tale importo presso un istituto bancario, ma la somma rimane "nelle mani" dell'amministratore. Tale capitale è però un'arma a doppio taglio, in quanto potrebbe essere complesso accedere al credito (sia delle banche che dei fornitori, con un capitale di un solo euro.

I costi per le competenze notarili sono azzerati, e il più delle volte si parla di un risparmio tra i 1.000 ed i 1.500 euro. Si tratta di una piacevole sorpresa, ma potranno i notai sostenere tale incombenza per un lungo periodo?
Vi sono poi i costi per la costituzione, che non sono stati totalmente azzerati: infatti all'avvio verranno richiesti 168 euro per imposta di registro, circa 200 euro per il diritto camerale del primo anno ( in base alla provincia di competenza), e 309,87 euro per la tassa di concessione governativa per la vidimazione dei libri sociali. Sono stati eliminati bolli e diritti di segreteria, ma sicuramente si sarebbe potuto fare molto di più in questo senso da parte del governo, magari eliminando la tassa di concessione governativa.

Altra incombenza è sicuramente quella per la gestione contabile e la consulenza fiscale: non vi sono infatti differenze con una SRL classica, con tenuta contabilità in partita doppia, e con costi per commercialista il più delle volte piuttosto elevati soprattutto al nord: il consiglio che possiamo dare è di vagliare diverse offerte, anche di commercialisti online, per cercare di ridurre un costo che può arrivare anche a superare i 2.000 euro annui soprattutto nelle grandi città. In ogni caso ricordiamo che è essenziale rivolgersi ad un commercialista per aprire la partita iva della propria SRL semplificata.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.