NAVIGA IL SITO
Home » Guide » Lavoro

Dimissioni: cosa sono, come si presentano e quale preavviso dare

In materia di dimissioni volontarie, i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato non hanno nessun obbligo nel motivare il loro congedo, a differenza di quanto accade per i lavoratori a tempo indeterminato. Ma attenzione a rispettare i giorni di preavviso

di Francesca Secci 30 gen 2019 ore 15:38

contratto-lavoroLe dimissioni sono una misura volontaria con la quale il dipendente decide di recedere dal rapporto di lavoro. Gli effetti decorrono dal momento in cui il datore di lavoro ne è a conoscenza, quindi non è richiesta alcuna accettazione. Allo stesso modo, il dipendente non è obbligato a fornire ragioni o giustificazioni.

La base normativa è l’art. 2118 del Codice Civile, che stabilisce che ciascuna delle parti può recedere dal contratto di lavoro, nei termini e con le modalità in cui risulta dall'uso o dall'equità.

 

CHE COS'È IL PREAVVISO DI DIMISSIONI

Il preavviso di dimissioni  è quel periodo di tempo che intercorre tra la notifica delle dimissioni (salvo il caso di dimissioni per giusta causa) e l'effettiva cessazione del rapporto di lavoro.

Normalmente, il preavviso è imposto ai soli contratti a tempo indeterminato in quanto rappresenta un fatto imprevisto.

Il preavviso di dimissioni è obbligatorio sempre, tranne nei seguenti casi:

  • Giusta causa: la giusta causa si ha quando il lavoratore subisce mobbing, vessazioni sul lavoro, atteggiamenti ingiuriosi e così via.  Come stabilito dall’art. 2119 del codice civile, in questo caso l’effetto è immediato e il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore un risarcimento
  • Dimissioni durante un periodo tutelato di maternità o paternità
  • Dimissioni durante il periodo di prova

Per avere una tempistica certa dei termini di preavviso è utile consultare il proprio CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) o il portale  INPS.

Va assolutamente sottolineato che a meno che non si tratti di giusta causa, le dimissioni volontarie non consentono l’accesso alla NASPI, l’indennità mensile di disoccupazione.

Rimane comunque dovuto il TFR, il trattamento di fine rapporto.


LE CASISTICHE DI DIMISSIONI

Preavviso di dimissioni con contratto a tempo determinato. Il contratto a tempo determinato non prevede una recessione anticipata e di conseguenza un preavviso di dimissioni. In mancanza di giusta causa però, il datore di lavoro può chiedere un risarcimento pari al periodo mancante alla conclusione del contratto. Il recesso anticipato infatti può causare danni per l’azienda.

Spesso in questi casi si opta per una risoluzione consensuale tra le parti attraverso un accordo tra lavoratore e datore di lavoro.

Preavviso di dimissioni con contratto di collaborazione o di stage. A differenza del contratto a tempo determinato, dal contratto di collaborazione si può recedere in qualsiasi momento.

Tuttavia rimane l’obbligo del termine di avviso, perché se non viene rispettato il datore di lavoro può chiedere un risarcimento pari al periodo di mancato preavviso o a un ammontare pari al residuo del compenso concordato per l’intero progetto.

Preavviso di dimissioni con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato. In questo caso giocano un ruolo fondamentale l’anzianità e la qualifica, ma il consiglio è quello di consultare sempre il CCNL col quale si è assunti.

La maggior parte dei contratti specifica che il periodo di preavviso inizia il 1 ° o il 16 ° giorno di ogni mese.


LETTERA DI DIMISSIONI E JOBS ACT

Dal 12 marzo 2016, il Jobs Act ha dato validità soltanto alle dimissioni presentate online.

Ci sono due modalità per accedere alla procedura telematica attraverso il portale, una diretta e l’altra assistita.

  • Modalità diretta. Per procedere direttamente con l'invio elettronico del modulo di prelievo online, il dipendente deve richiedere il PIN all'INPS. Solo in questo modo il dimissionario può accedere alla sezione del portale e compilare i moduli richiesti. Una volta completata la fase di immissione dei dati, il dipendente può completare la procedura inviando il modulo
  • Modalità assistita: Il lavoratore dimissionario può rivolgersi in alternativa a dei intermediari, quali l’Ispettorato territoriale del lavoro, i patronati, le Commissioni di certificazione, i Consulenti del lavoro e le organizzazioni sindacali. Quest’ultimi, una volta verificata la decisione libera del lavoratore di recedere dal contratto, garantisce il completamento delle dimissioni.

Se la procedura non è completata in tutte le sue parti, il datore di lavoro deve invitare il dipendente a perfezionarla.

Se l'inadempimento del dipendente persiste nonostante i solleciti, il datore di lavoro ha diritto a considerare l’assenza del lavoratore come ingiustificata, istituendo un procedimento disciplinare ai sensi dell'articolo 7 della legge 300/70, al termine del quale, se ricorrono i presupposti, potrà licenziare il dipendente.

Se il datore di lavoro dovesse manomettere o alterare i moduli di dimissione trasmessi dal lavoratore, rischierebbe una sanzione pecuniaria che va da 5.000 a 30.000 euro. Se la manomissione rientrasse in una fattispecie di reato, sarà competenza del giudice penale giudicare il fatto.


EFFETTI DELLE DIMISSIONI SENZA PREAVVISO

Le conseguenze del mancato preavviso di dimissioni si quantificano come un’indennità pari all’importo della retribuzione che sarebbe spettata al lavoratore se avesse rispettato il giusto preavviso.

La quota sarà trattenuta dall’ultima busta paga (indennità di mancato preavviso, art. 2118 del Codice Civile).

Non si può tornare indietro: una volta rassegnate le dimissioni senza rispettare i termini non ci si può rendere disponibili nel proseguire il lavoro rispettando il periodo di preavviso. La somma verrà prelevata solo in caso di revoca di dimissioni.
La revoca delle dimissioni, che si ha in caso di ripensamento, si può inoltrare entro 7 giorni dalla data di trasmissione del modulo attraverso i moduli telematici dell’INPS.

Non vengono conteggiati tra i giorni di preavviso eventuali assenze del lavoratore per:

  • Malattia
  • Infortunio
  • Ferie
  • Maternità

 

DEROGHE AL PREAVVISO DI DIMISSIONI

Non tutti i lavoratori sono tenuti a inviare telematicamente la lettera di dimissioni. Sono infatti esclusi dal campo di applicazione della procedura elettronica:

  • I dipendenti del settore pubblico e della Banca d’Italia
  • I lavoratori domestici
  • I lavoratori marittimi
  • Coloro che si trovano nel periodo di prova
  • Coloro che lavorano nelle sedi di Autorità garanti, forze di polizia, personale diplomatico
  • Le lavoratrici in maternità. In questo caso, la domanda di dimissioni presentata nei primi tre anni di vita del minore o nei primi tre anni dopo l'adozione del bambino adottivo deve essere convalidata dall'Ispettorato del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali responsabile dell'area
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.