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Voucher Inps: cosa sono e come funzionano i buoni per il lavoro occasionale

I buoni per il lavoro accessorio sono stati introdotti nel 2003. E sono oggi utilizzabili in un ampio ventaglio di settori e tipologie di lavoro.

di Marco Delugan

(Quello che leggerete qui sotto riguarda la normativa abrogata con la legge n. 49 del 20 aprile 2017 e sostituita da quanto contenuto nell'articolo 54-bis del decreto legge "Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti locali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo" sui così detti nuovi voucher. Ne trovate una sintesi a questo link).

 

Con il decreto dignita del 2018 le disposizioni sui voucher sono cambiate ancora. Qui il pezzo più aggiornato - Nuovi voucher INPS 2018: ecco come funzionano

 

I voucher Inps, anche chiamati buoni lavoro, sono stati introdotti per la prima volta nel 2003 dal secondo Governo Berlusconi. Lo scopo della loro introduzione era permettere e stimolare la retribuzione legale dei lavori accessori o salutari. Lavori come le ripetizioni scolastiche, le pulizie domestiche, i lavori stagionali agricoli e turistici. Col tempo, il novero dei lavori pagabili con i voucher è stato ampliato, rimanendo comunque vincolante l’accessorietà dei lavori svolti.

 

LEGGI ANCHE: Domanda di disoccupazione NASpI: requisiti, importo e durata per il 2017

 

COS’E’ IL LAVORO OCCASIONALE ACCESSORIO

Con lavoro accessorio si intendono tutte quelle prestazioni lavorative saltuarie e difficilmente riconducibili a un vero e proprio contratto di lavoro.

Possono essere datori di lavoro accessorio le famiglie, gli enti senza fini di lucro, altri soggetti non imprenditori, le imprese familiari, gli imprenditori agricoli e degli altri settori economici e i committenti pubblici.

I soggetti che possono svolgere lavoro accessorio sono i pensionati, gli studenti nei periodo di vacanza, i percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito, i lavoratori in part-time.

Per quanto riguarda gli extracomunitari, possono svolgere lavoro accessorio solo se in possesso di un permesso di soggiorno che consenta l’attività lavorativa.

E’ possibile utilizzare i buoni lavoro in tutti i settori di attività. E per tutte le categorie di lavoratori, con l’eccezione del lavoro agricolo, dove il lavoro accessorio è sottoposto a maggiori restrizioni.

Esistono dei limiti economici sia per il prestatore, e cioè limiti di reddito percepibile per lavori accessori. Questi limiti vengono rivalutato anno per anno. Con il Jobs Act del 2016 il limite di reddito percepibile tramite buoni lavoro è stato alzato da 5mila a 7mila euro. Per chi già percepisce forme di sostegno del reddito il limite è di 3mila euro. Per i pensionati il limite è di 2mila euro.

 

I VANTAGGI DEI VOUCHER INPS

Il pagamento tramite voucher Inps mette in regola sia il datore di lavoro (committente) che il lavoratore. Il committente, pur non dovendo stipulare alcun contratto, riceve una prestazione lavorativa in completa legalità e con la copertura INAIL per gli incidenti sul lavoro.

Il lavoratore (prestatore), oltre a integrare il suo reddito con le entrate di lavori occasionali, riceve un contributo per la pensione che può cumulare con altri trattamenti pensionistici ed è compatibile con i versamenti volontari.

 

L’EMERSIONE LAVORO NERO

voucher-inps_1Uno degli obiettivi principali dell’introduzione dei buoni lavoro è l’emersione del lavoro nero. Dare cioè la possibilità a lavoratori e datori di lavoro di regolarizzare il loro rapporto anche nel caso di lavori difficilmente contrattualizzabili, di vedere riconosciuti al lavoratore i contributi Inps e al datore di lavoro di godere dell’assicurazione Inail sugli infortuni sul lavoro.

 

IL VALORE DEI VOUCHER INPS

I buoni lavoro valgono 10 euro, ma esistono anche buoni multipli del valore di 20 e di 50 euro. I buoni da 20 e da 50 euro equivalgono rispettivamente a 2 e a 5 buoni non separabili.

 

LA COMPOSIZIONE DEL VALORE DI UN BUONO LAVORO

Quando il lavoratore riscuote il voucher (vedremo in seguito come), il 75% del valore va al lavoratore come retribuzione del lavoro svolto. Il restante valore viene diviso in contributi Inps (13% del totale) e contributi Inail (7% del totale). Quello che resta (5% del totale) va anch’esso all’Inps a coprire i costi per la gestione del servizio buoni lavoro.

Il voucher da 10 euro è la paga oraria minima per un’ora di lavoro “accessorio”. Fa eccezione l’agricoltura, per cui si considera il contratto di riferimento.

 

COME ACQUISTARE I BUONI LAVORO

I voucher Inps possono essere acquistati presso gli Uffici Inps, via internet, nelle tabaccherie autorizzate, e presso gli sportelli bancari abilitati.

Negli uffici postali è necessario presentare la tessera sanitaria per la lettura del codice fiscale. E’ possibile pagare in contanti o tramite Postamat. Bisogna pagare una tassa di 2,50 euro + iva per ogni emissione. Le singole emissioni possono arrivare a un massimo di 25 voucher. Non si possono acquistare voucher per più di 5mila euro lordi al giorno.

Per acquistare i Voucher in tabaccheria, è necessario che il committente dia al tabaccaio il suo codice fiscale, mostrando la sua tessera sanitaria oppure il tesserino del codice fiscale o la carta di identità elettronica. E’ previsto il versamento di una commissione di 1,70 euro, qualsiasi sia il numero di voucher acquistati.

Vi sono inoltre dei limiti all’acquisto dei voucher in tabaccheria:

  • 1.000 euro per singola emissione regolata in contanti;
  • 5.000 euro per singola emissione regolata con carte;
  • 5.000 euro giornalieri per emissioni e per singolo Codice Fiscale.

L’acquisto dei voucher inps in banca segue le medesime procedure, nel senso che è necessario presentare allo sportello il proprio codice fiscale. La commissione è invece di 1 euro, e va pagata allo sportello bancario al momento dell’acquisto. In banca è possibile acquistare fino a 5mila euro di buoni lavoro in una sola operazione.

Una volta emessi, i buoni hanno valore per 24 mesi.

 

COME FUNZIONANO I VOUCHER TELEMATICI

Per acquistare voucher telematici, il datore di lavoro deve registrarsi presso l’Inps. La registrazione può essere fatta presso gli sportelli Inps, sul sito internet Inps, al contact center Inps/Inail, presso le associazioni di categoria dei datori di lavoro.

E anche il lavoratore dovrà registrarsi presso l’Inps, utilizzando gli stessi canali. Una volta registrato, il lavoratore riceverà una carta Inps – la “Postepay Virtual” – sulla quale potranno essere accreditati gli importi dei voucher. Per attivare la Postepay Virtual bisogna recarsi il un ufficio postale e caricarvi minimo 5 euro.

A questo punto, il datore di lavoro dovrà versare all’Inps il corrispettivo dei buoni lavoro virtuali che intende utilizzare per pagare il lavoratore. Per farlo potrà utilizzare il modello F24, un bonifico sul conto corrente postale e il pagamento online.

Il datore di lavoro dovrà poi effettuare la dichiarazione di inizio prestazione per il cui pagamento vuole utilizzare i buoni lavoro. E la dichiarazione dovrà contenere:

  • l’anagrafica di ogni lavoratore coinvolto e il relativo codice fiscale;
  • la data di inizio e di fine (presunta) dell’attività lavorativa;
  • il luogo di lavoro.

Terminata la prestazione lavorativa, il datore di lavoro dovrà comunicare quanto avvenuto (anche variando la prima dichiarazione), e l’effettivo utilizzo dei buoni lavoro.

Se tutto risulta corretto, anche in termini di copertura economica, il lavoratore potrà riscuotere il buoni lavoro tramite Postepay Virtual o bonifico bancario.

 

COME RISCUOTERE I VOUCHER INPS

Quelli acquistati negli uffici postali possono essere riscossi negli uffici postali stessi dal secondo giorno dalla fine della prestazione lavorativa ed entro due anni dalla emissione del buono stesso.

Per quanto riguarda i voucher telematici, la riscossione può avvenire tramite carta INPS Postepay Virtual o bonifico domiciliato. Con il bonifico domiciliato il denaro viene spedito a un ufficio postale. Sarà poi il beneficiario a recarsi all’ufficio per ritirare i contanti.

Per quanto riguarda i voucher acquistati in tabaccheria, possono essere riscossi anche in altre tabaccherie convenzionate dal secondo giorno dalla fine della prestazione lavorativa ed entro un anno dal giorno di emissione.

Se i voucher sono stati acquistati negli sportelli bancari, li si può riscuotere solo nello stesso circuito bancario, dopo 24 ore dal termine della prestazione di lavoro accessorio ed entro un anno dal giorno di emissione.

 

INFOGRAFICA: REGOLE PER L'UTILIZZO DA GIUGNO 2016

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INFOGRAFICA: ORE LAVORATE CON I VOUCHER

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