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Come compensare i debiti con la pubblica amministrazione

Con l'entrata in vigore del decreto del Tesoro datato 31 gennaio, ormai definitivo ed esecutivo, le imprese possono compensare i loro debiti con i crediti della pa. Come fare?

di Mauro Introzzi 6 feb 2014 ore 16:18
Che l'Italia sia il peggior pagatore europeo è ormai cosa ben nota. Nel 2013 i tempi medi di pagamento tra le pubbliche amministrazioni e le imprese private erano pari a 170 giorni. In questa ben poco ambita classifica continentale il nostro paese precede la Grecia (159 giorni) e la Spagna (155 giorni). Poi arrivano Portogallo (133 giorni), Cipro (85 giorni) e Belgio (69 giorni), tutte con valori maggiori rispetto alla media dell'unione europea (61 giorni).

INFOGRAFICA - Pagamenti della PA: la classifica europea dei ritardi

saperlo_come-sollecitare-il-pagamento-di-differenze-retributive-al-datore-di-lavoroDEBITI DELLA PA - PROCEDURA DI INFRAZIONE DELLA UE
Ma se i 170 giorni sono un valore medio, in alcuni casi i ritardi dei pagamenti sono arrivati pure a superare i 1000 giorni. Tanto che l'Unione Europea ha deciso di intraprendere una procedura d'infrazione contro il nostro paese, con una direttiva che prevede 30 giorni come tempo massimo per i pagamenti delle pa, che saliranno a 60 per le Asl e per altri casi specifici.
Adesso l'Italia avrà 5 settimane per rispondere a Bruxelles e se le motivazioni del nostro Governo non saranno soddisfacenti scatterà la messa in mora del nostro paese.

Tra le manovre che il Governo ha messo in campo per regolarizzare la sua situazione c'è il decreto del Tesoro datato 31 gennaio, ormai definitivo ed esecutivo. Il decreto permette la compensazione dei debiti delle imprese con i debiti che a loro volta, le imprese stesse, vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione.

COME COMPENSARE I CREDITI CON I DEBITI FISCALI?
Le aziende potranno farlo attraverso il codice tributo istituito nei giorni scorsi dall'Agenzia delle Entrate tramite la risuluzione 16/E del 4 febbario 2014. Che cita testualmente:
Per consentire l’utilizzo in compensazione dei suddetti crediti, mediante il modello “F24 crediti PP.AA.”, approvato con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 31gennaio 2014, si istituisce il seguente codice tributo:
“PPAA” denominato “Crediti nei confronti di Pubbliche Amministrazioni per il pagamento di somme dovute in base agli istituti definitori della pretesa tributaria e deflativi del contenzioso tributario-articolo 28-quinquies del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602”.
In sede di compilazione del modello “F24 Crediti PP.AA.”, il suddetto codice tributo è esposto nella sezione “Erario” esclusivamente in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”. Il campo “numero certificazione credito” è valorizzato con il numero della certificazione del credito attribuito dalla piattaforma elettronica di certificazione utilizzato in compensazione. Il campo “anno di riferimento”, non deve essere valorizzato.
QUALI SONO I CREDITI UTILIZZABILI
I crediti buoni per la compensazione devono essere certificati dalla piattaforma, non essere già stati pagati dalla Pubblica Amministrazione, né impiegati per le altre finalità consentite dalla legge.
La certificazione, infine, deve riportare la data di pagamento del credito certificato.
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