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Il mercato del lavoro? Sempre più social

Un'indagine, a cura di Kelly Services, stabilisce che i social giocano sempre più un ruolo da protagonista nella ricerca di un lavoro

di Redazione SoldieLavoro 27 gen 2014 ore 14:35
L’ultima indagine di Kelly Services rivela che i social network sono in rapida ascesa quale mezzo per trovare un impiego.

Kelly Services, leader mondiale nella consulenza per le risorse umane, ha dedicato l’ultimo Kelly Global Workforce Index ai Social Media e all’utilizzo dei dispositivi smart.
L'indagine raccoglie le risposte di più di 120.000 persone di 31 Paesi, di cui circa 7.000 in Italia e mostra gli effetti dei diversi fattori che impattano sul mondo del lavoro attuale, tra cui le differenze geografiche e la responsabilizzazione dei dipendenti, con un particolare focus sui tre gruppi generazionali principali: Y (19–30 anni), X (31–48 anni) e Baby Boomers (49–66 anni).
Nel dettaglio, l’ultimo capitolo del Kelly Global Workforce Index 2013 analizza l’impatto dei social media sulla scelta del lavoro, sulla carriera e sul recruitment in generale. I lavoratori, oggi, sono più “social” e connessi e vogliono avere accesso a tecnologie e piattaforme che consentano loro di condividere l’aspetto lavorativo (e non solo) della propria vita con una platea sempre più ampia.

logo-kellyI risultati dell’indagine mostrano una vera e propria rivoluzione: i social network sono uno strumento indispensabile per cercare lavoro e condividere opinioni ed esperienze lavorative con altri utenti, rappresentando anche un preziosissimo aiuto per i recruiter. Hanno reso, infatti, estremamente semplice lo scambio di informazioni sulle opportunità occupazionali. Senza contare che la possibilità di attingere ai social media espande enormemente il bacino dei possibili candidati.

In Italia, più di un terzo degli intervistati (35%) ha dichiarato di aver ricevuto una proposta di lavoro attraverso i social media (il 7 % è stato poi assunto). Questi dati sono notevolmente inferiori rispetto a quelli registrati in altre regioni EMEA, come Germania e Polonia (55%), Irlanda (52%) e Portogallo (44%).
A livello globale, tra i lavoratori che vengono contattati attraverso i social, la maggiore incidenza si registra tra coloro che hanno competenze di tipo Professional & Technical, in particolare in settori quali Marketing (67%), Engeneering (59%), IT (54%) Sales (52%) e Financial/Accounting (50%). La situazione in Italia è molto simile, con i lavoratori del settore Marketing in testa (52%); seguono il Sales (49%), l’IT (45%), il Financial/Accounting (41%) e l’Engeneering (38%).

donne_lavoro_1Con la diffusione dei social media cresce anche la necessità, per i lavoratori, di essere sempre connessi  grazie ad apparecchiature quali laptop, tablet e smartphone. Dall’indagine emerge che i dipendenti ritengono legittimo poter utilizzare tali dispositivi anche sul luogo di lavoro e, nel caso in cui il datore di lavoro metta loro a disposizione dispositivi aziendali, considerano generalmente normale utilizzarli anche per scopi non direttamente connessi all’attività lavorativa. Questa opportunità gioca un ruolo sempre più importante tra i criteri di valutazione presi in esame per scegliere un datore di lavoro piuttosto che un altro.

Ancora una volta, tale tendenza è molto forte nell’area asiatica, dove, per il 52% degli intervistati, l’utilizzo di apparecchi personali è fondamentale. Molto più basso il dato registrato nelle Americhe (35%) e nella zona EMEA (32%). . Un altro fattore di valutazione è la possibilità di servirsi dei device aziendali sia per scopi lavorativi sia personali (per il 39% dei lavoratori italiani).
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