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Salario minimo legale: cos'è e come funziona

Il salario minimo è una soglia sotto la quale non può scendere la paga di un lavoratore. In Italia non c'è ancora. In molti Paesi d'Europa invece sì. Ha pro e contro, come ogni cosa. E adesso è nel programma del nuovo governo

di Marco Delugan 23 set 2019 ore 10:20

salario-minimo-legaleIl salario minimo è una soglia sotto la quale non può scendere la paga di un lavoratore. Può essere definito come paga oraria, settimanale o mensile. Nella normativa italiana sul lavoro non esiste ancora, ma esistono tanti salari minimi definiti nei contratti di categoria.

 

SALARIO MINIMO E NUOVO GOVERNO

Il salario minimo legale fa parte del programma del nuovo governo Pd-M5S. Ma le ipotesi dei due partiti al momento divergono. Per il Movimento 5 Stelle, il livello va posto tra 9 e i 10 euro, e a questo devono adattarsi tutti i contratti, anche quelli collettivi. Mentre per il Partito Democratico il salario minimo va applicato solo a quelle situazioni che non sono coperte dai contratti collettivi. E il livello di questo salario minimo "residuale" (perchè riguarda appunto i lavoratori non coperti dai contratti collettivi), dovrà essere stabilito da una commissione del CNEL.

Il salario minimo era stato proposto nel gennaio del 2018 anche dall'allora segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, nel corso della campagna elettorale per le elezioni politiche della primavera successiva. Era sostanzialmente simile alla proposta attuale del Pd: 10 euro all'ora per tutti i lavori dipendenti non coperti dai contratti nazionali.

 

PREGI

I sostenituri del salario minimo legale, sottilineano almeno tre aspetti positivi:

  • aumento del reddito e dello stile di vita delle fasce meno agiate della popolazione, con possibile aumento dei consumi;
  • riduzione della povertà e delle disuguagliaze sociali;
  • stimolo per le aziende a migliorare l'efficienza dei processi produttivi.

DIFETTI

D'altro canto, come sostengono i detrattori, un provvedimento di questo tipo avrebbe anche i difetti che seguono:

  • aumento dei costi per le aziende, che a sua volta dipende dal livello a cui il salario minimo viene stabilito;
  • l'aumento dei costi può portare a licenziamenti, pagamenti in nero, e a esternalizzazioni verso il lavoro sommerso;
  • in casi estremi può portare alla chiusura delle aziende che non riescono a stare sul mercato.

SALARIO MINIMO IN EUROPA

Il livello dei salari minimi in Europa viene monitorato da qualche anno da Eurofond, un'agenzia dell'Unione europea. Secondo l'ultimo rapporto pubblicato il 4 giugno 2019, in 22 Stati su 28 esiste una forma di salario minimo. I sei paesi dove non c'è sono Italia, Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Cipro.

I dati Eurofond sono su base mensile, e quindi non direttamente confrontabili con l'ipotesi dei 9 euro lordi che verrà discussa da Governo e Parlamento nei prossimi mesi. Ma l'Agi (Agenzia giornalistica Italiana) ha elaborato i dati Eurofond ricavandone una stima per il compenso orario. E ha scopreto che solo in sei Stati - sui 22 che hanno un salario minimo legale - viene superata la soglia dei 9 euro. E sono:

  • Belgio (9,41 euro);
  • Francia (10,03 euro);
  • Germania (9,19 euro);
  • Irlanda (9,80 euro);
  • Lussemburgo (11,97 euro);
  • Paesi Bassi (9,33 euro);
  • Regno Unito (9,54 euro).

Un confronto di questo tipo ha punti di debolezza. Perché non considera, ad esempio, il costo della vita e il numero di ore medie lavorate in un paese. Ma serve comunque a dare un ordine di idee.

Un'altro dato che mostra come la soglia dei 9 euro sarebbe tra le più alte d'Europa, è la percentuale rispetto al reddito mediano. Secondo stime OCSE, in Italia sarebbe l'80%, mentre nel resto d'Europa si aggira in media intorno al 50%.

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