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Fondo Salvastati e Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM)

In un video il funzionamento del Fondo europeo di stabilità finanziaria , sostituito nel luglio 2012 dal Meccanismo Europeo di stabilità.

di Mauro Introzzi 5 giu 2013 ore 14:57

L'Europa si blinda contro i fallimenti dei singoli Paesi e delle rispettive banche. Il Fondo europeo di stabilità finanziaria - conosciuto come Fondo Salvastati, creato per aiutare Grecia, Portogallo e Irlanda e scongiurarne il default - è stato sostituito nel luglio 2012 dal Meccanismo Europeo di stabilità.

Un'organizzazione intergovernativa, quest'ultima, che coinvolge 17 Paesi dell'area Euro e, una volta a regime, avrà a disposizione un capitale sottoscritto di 700 miliardi. Gran parte dei fondi vengono versati dagli stessi Stati, con l'Italia terzo finanziatore, dietro a Germania e Francia, che ha già staccato un assegno di 40 miliardi su un impegno di 125 in cinque anni.

Scopo del Fondo è offrire speciali prestiti a Paesi membri che "stanno vivendo o sono minacciati da gravi problemi di finanziamento" e mettere ko i movimenti speculativi sui mercati finanziari: per proteggere dal rischio di insolvenza sul debito sovrano, al salva stati può essere chiesto l'intervento per l'acquisto di titoli sul mercato primario. L'operazione avviene in stretta collaborazione con la Banca centrale europea che interverrà con acquisti illimitati sul mercato secondario. Per avviare il salvataggio con procedura d'emergenza è richiesta adesione dell'85% dei Paesi che aderiscono al patto. Garantita anche la ricapitalizzazione delle banche come accaduto in Spagna.
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